Giornata della Poesia – 21 marzo 2021
SPAZIO ALLA DIVERSITÀ:SANDRO PENNA, E LA POESIA COME VITA.
L’italia del “900”,riconobbe un periodo fiorente nel mondo della produzione poetica:senza dubbio,gli autori contemporanei,del secolo scorso, che acquisirono un ruolo maggiormente autorevole furono:Montale,Ungaretti,e Quasimodo,meglio conosciuti come i “poeti ermetici”,ovvero, quel gruppo di poeti attenti a dare piu’ risalto alla novità stilistica.Questi grandi poeti, vengono il piu’ delle volte, esaltati e spesse volte messi in evidenza fermamente dalla critica odierna.D’altro canto, si dà meno spazio,a poeti come Sandro Penna, nato nel 1906, da una famiglia borghese.Trascorrearà tutto il resto della sua vita a Roma,tranne alcune parentesi a Milano che lo vede in quella fase impegnato come comesso di una libreria.L’umile e il riservato Sandro,svolse i piu’ disparati mestieri per guadagnarsi da vivere,senza mai trascurare la sua dolce passione per la poesia,in cui si seppe distinguere per la sua orignalità.Rispetto ai poeti ermetici, prediligeva uno stile differente ,lontano da quei parametri diffusi dall’ermetismo, preferiva adoperare un tipo di poesia propria, dove si puo’ cogliere in particolar modo, la sua misteriosa trasparenza e la sua visione omosessuale,tant’ è vero,che nelle sue brevi poesie,grazie alla sua ammirevole disinvoltura,ci permette di dedurre attraverso una piccola serie di immagini simboliche: tipico è l’esempio dei fanciulli,degli adolescenti,per lui un cruccio fondamentale, per trarre ispirazione. Il suo sentimentale spirito d’amore legato all’omossessualità.Infatti,l’ambiguità oscura del suo stile è stata accostata e paragonata a Giacomo Leopardi,i poeti maledetti:Arthur Rimbaud, Paul Verlaine,e quella dei lirici greci(con cui condivde strettamente, la sua diversità):Nella quartina, posta qui sotto,il poeta mette in mostra,rappresentando in brevi versi,la sua indole.
Felice chi è diverso
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune.
(da Appunti {1938-1949})
Il poeta perugino ,Sandro Penna,ebbe contatti con persoanlità note, come Pasolini che, gli dedicò un saggio critico dpo la sua morte, ed Umberto Saba, con cui ebbe modo di consolidare un’amicizia fraterna.Sara’ proprio il poeta triestino che lo esortera’ a coltivare la passione poetica.Pubblico’ i suoi primi versi nel 1938.Nel “57,” usci’ la raccolta di “Tutte le sue poesie”(Garzanti),dal 1927 al 1955, in un solo volume.Una strana gioia di vivere, Croce e delizia nel 1927-1957,Govanili ritrovate 1927-1936.Succesivamente nel ” 73″ pubblicò “Un po’ di febbre”(composto da racconti e prose e <
Fuggono i giorni lieti
Lieti di bella età.
Non fuggono i divieti
Alla felicità.
Eugenio Ianniciello