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LE IMPERDONABILI DI CLARA GALANTE

29-30 gennaio 2018, ore 20.00

LE IMPERDONABILI / L Ultima Lettera di Etty Hillesum
con CLARA GALANTE
Regia: Alessio Pizzech

Elaborazione drammaturgica a cura di Clara Galante
dal testo “Le Imperdonabili /l’ultima lettera di Etty Hillesum” di Guido Barbieri
Consulenza costumi Metella Raboni
Spettacolo sulla figura di Etty Hillesum, vittima dell’Olocausto

Luogo: Scena Supernova, ul. Gazowa 21, Cracovia, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, con il sostegno del Museo di Auschwitz / Teatro Nowy

 

Protagonista della propria storia

Nello spazio delimitato di una stanza una donna deve fare i conti con gli oggetti da portare via; lei donna che ha visto la vita passare davanti a lei, sul suo corpo attraversato dall’esistenza, si confronta oggi con gli oggetti che la raccontano; più lontano, su di un tavolo, un diario scritto nel passato e fermo lì ad attendere di essere vissuto, ripreso, riletto come testimonianza di qualcosa che è stato.Etty immersa nelle atrocità delle deportazioni trova forza ed entusiasmo per affrontare un pensiero complessivo su di se, Etty supera la propria condizione di vittima e diventa protagonista della propria storia. Lei è “Imperdonabile” lo sarà sempre nella sua rivolta verso il mondo, nella sua capacità di leggere il tempo, la storia e gli accadimenti attorno a lei; lei sarà sempre Imperdonabile davanti al giudizio di una società costruita e strutturata da uomini. Imperdonabile – secondo Cristina Campo, una delle voci poetiche più originali del nostro tempo – è chi coltiva la “passione per la perfezione”. In questo pantheon terreno, secondo la scrittrice bolognese, abitano uomini e donne per i quali la scrittura non è una decorazione o una narcisistica esplorazione del proprio io, bensì una dolorosa, imprescindibile necessità quotidiana. La trama testuale del racconto, coglie l ‘attrice Clara Galante ad essere testimone di Etty tra il tramonto e l’alba del 6 giugno 1943, nelle ore che precedono l’ultimo viaggio verso Westerbock, ed innesta nel tronco principale del suo Diario e della sua ultima lettera, i rami laterali di altre ” imperdonabili del 900, linfa di una scrittura aforistica, non narrativa, obliqua, mai pacificata e sempre vitale, vibrante.

Il dolore e la forza del coraggio e della testimonianza si dipanano così, attraverso pochi gesti, poche luci, in un concerto di voci in lei stessa che si scopre non sola, ma accompagnata e visitata da altre donne a loro volta sorelle, madri e amiche del suo segreto, del suo scoprire istante dopo istante il mondo.
Un teatro che definirei da camera dove la parola detta fa eco alla musica,dove i gesti evocano e dove solo un’attrice come Clara Galante poteva raccontare questo lungo tragitto dal tramonto all’alba, senza piegarsi ad essere Etty ma a farsi mezzo per dialogare con Etty come donna del nostro tempo.
Nel dialogo fisico tra i due luoghi della rappresentazione, l’attrice farà esperienza del pensiero di Etty e lo farà proprio, dialogando il proprio presente di donna con quello del personaggio e facendo sì che la storia non resti qualcosa di bloccato, fermo, immobile ma che si crei un movimento emotivo: che la memoria di Etty sia di stimolo per una capacità di leggere il presente con più coraggio, per immaginare un futuro di cambiamento e di trasformazione per chi verrà dopo di noi.
Alessio Pizzech

Tra le ” imperdonabili” che hanno patito l’esperienza del lager, la figura forse più luminosa ed estrema è quella di Etty Hillesum, interprete lucidissima dell’irriducibile conflitto tra annientamento e creazione che ha segnato l’offesa della Shoah. Nata a Middelburg, in Olanda, nel 1914 Etty viene trasferita su sua richiesta a Westerbork il 30 luglio del 1942, dove, nella “miseria urlante” del campo, si prodiga per alleviare le sofferenze degli internati. Il 7 settembre dell’anno successivo, insieme alla sua famiglia, viene deportata ad Auschwitz dove vivrà soltanto per 83 giorni. Morirà in una camera a gas il 30 novembre del 1943, a ventinove anni d’età. Il suo “altruismo radicale” – come è stato definito – la porta alla scelta della non ribellione, a non opporsi alla macchina inarrestabile dell’annientamento, individuando al contrario nella pratica della pietas quotidiana la forma più alta di irriducibilità rispetto al contagio del male.
Guido Barbieri

Informazioni
Data: da Lun 29 Gen 2018 a Mar 30 Gen 2018
Orario: Dalle 20:00 alle 21:00
Ingresso : Libero
Luogo: Scena Supernova, ul. Gazowa 21, Cracovia